“Il cancro,ho scoperto, e’ il passo per l’intimità’. E’ un invito, forse un mandato, ad accedere alle aree più’ nascoste della vita umana, le più sensibili e le più spaventose. Quelle in cui non siamo mai volute andare. Ma dopo che ci andiamo, ci sentiamo incredibilmente trasformati.”
Questa e’ la testimonianza si Bruce Feiler sul cancro che lo ha messo in “pausa”dalla vita per un intero anno.Un anno oscuro, orribile, pieno di incubi e paure. Un anno che nessuno augurerebbe a nessun’altro.
Riempire il malato di cancro con frasi di ottimismo non ha senso, e’ poco rispettoso delle ansie che lo attraversano quotidianamente.La rabbia provocata sarebbe normale.
Ma trovo il video di Bruce (sottotitolato in italiano) un buon esempio della moderna concezione di malattia: quella che considera il corpo non rotto e da aggiustare ma una macchina che con le sue risorse lotta per affrontare momenti normali e possibili di difficoltà.